Chi siamo
Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti
La FIOI riunisce e associa le forze vitali del mondo olivicolo italiano: le piccole e medie imprese olivicole artigianali la cui attività principale è l’estrazione dell’olio da olive.
In particolare gli olivicoltori indipendenti comprendono anche frantoi artigiani e piccole cooperative, tutti produttori impegnati nella creazione di olio extra vergine da cultivar di olive italiane. Aziende che possono garantire l’autenticità e il carattere artigianale di un olio frutto del lavoro dell’olivicoltore che ha selezionato, trasformato le proprie olive e monitorato tutto il ciclo produttivo garantendone l’origine e la qualità.
“Ci definiamo indipendenti
perché garantiamo autonomamente l’intero ciclo produttivo,
aprendo e chiudendo la filiera”
Una comunione d’intenti che rappresenta la realtà complessa e sfaccettata del mondo produttivo olivicolo nazionale preoccupato di tutelare la produzione artigianale di qualità.
Una Federazione Indipendente che viene gestita dagli olivicoltori stessi, da aziende agricole che non hanno alcuna compartecipazione con il mondo dell’industria dell’olio e che, con la loro presenza e attività, preservano e tutelano i terreni agricoli garantendo personalmente l’attento monitoraggio di tutta la filiera.
L’olio artigianale deve potersi distinguere da quello commodity, offerto sul mercato al prezzo più basso. Noi Olivicoltori Indipendenti rivendichiamo il diritto a esistere, a esprimerci, a dichiarare la nostra diversità sulle etichette e sugli scaffali.
L’Italia può contare sul più grande patrimonio olivicolo al mondo – oltre 580 cultivar- grazie alla molteplicità di terreni e diversità di microclimi, un patrimonio di altissimo valore che rischiamo di perdere.
Le nostre azioni sono volte dunque alla custodia delle cultivar italiane storiche, alla loro riscoperta e valorizzazione.
Ormai possiamo offrire incomparabili espressioni qualitative, una miriade di profumi e sapori, vogliamo dunque annunciare e diffondere la consapevolezza di questo tesoro e mettere l’olivicoltura italiana al centro di un progetto di studio e riqualificazione economica e culturale.