L’olivicoltore è il principale garante della qualità dell’olio, la figura essenziale per il suo continuo miglioramento.
L’Italia può contare sul più grande patrimonio olivicolo al mondo – oltre 580 ‘cultivar’ – molteplicità di terreni e diversità di microclimi.
Può così offrire incomparabili espressioni qualitative, una miriade di profumi e sapori in stretta relazione con la più autentica cucina regionale o d’invenzione, unico baluardo all’espansione omologante dei brevetti.
Le competenze agronomiche e le più recenti tecniche estrattive hanno realizzato il matrimonio perfetto: il frutto dell’oliva appena raccolta, nel momento ideale di maturazione e freschezza, e la sua corretta e subitanea trasformazione.
Questa la novità dalle implicazioni rivoluzionarie: l’extra-vergine non è mai stato così buono ed ha un potenziale di crescita qualitativa che può investire l’intera produzione nazionale.